PARCO DEL CARDETO
Il Parco del Cardeto sorge sulla sommità dei colli Cappuccini e Cardeto che occupano tutta la parte alta della città di Ancona.
Il nome deriva dalla pianta del cardo che un tempo cresceva abbondante in tutta la zona e i cui semi davano nutrimento al cardellino. La stessa immagine scelta come emblema del parco rappresenta un cardellino. Oggi purtroppo sia cardi che cardellini sono davvero rari all’interno del verde pubblico.
La zona settentrionale è compresa nel rione San Pietro, quella centrale ricade nel rione Cardeto, mentre la zona meridionale è parte del rione Adriatico. Il 25 luglio 2010 il parco è stato dedicato a Franco Scataglini, in occasione degli 80 anni dalla nascita del poeta.
L’iter della realizzazione del parco è iniziato nel 1972, quando tutta l’area venne destinata a verde attrezzato; una tappa davvero importante fu il 1988, quando si individuò la zona come complesso ambientale e storico, delineando l’idea del parco. Questo importante traguardo fu raggiunto soprattutto grazie a un gruppo di cittadini che si erano riuniti costituendo il “Comitato per il Parco del Cardeto”.
Il parco venne poi inaugurato soltanto nel 2005 e durante l’inaugurazione venne apposta la targa in memoria di Paolo Luccioni, presidente del suddetto Comitato, scomparso nove anni prima.
La vegetazione di questi 35 ettari di terra è costituita in gran parte da macchia spontanea di ginestre, alaterni, biancospini, caprifogli, ornielli, cipressi. Sulle antiche mura e sulle pareti degli edifici esposte a sud crescono piante di violacciocche, capperi e bocche di leone, dalle vistose fioriture.
Nel parco ci sono aree ricche di storia, solo per citarne alcune:
– Campo degli Ebrei: uno dei cimiteri isreaelitici più grandi e antichi d’Europa, il “Campo degli ebrei”, che è a ridosso del mare, fu attivo dal ‘400 (i primi documenti relativi alla destinazione di questo luogo ad area cimiteriale per la fiorente comunità ebraica anconetana datano al 1428)
– Campo degli Inglesi o “Cimitero degli Inglesi”: riservato ai protestanti vi hanno trovato sepoltura membri delle varie confessioni protestanti presenti in città e non solo gli Inglesi. Si trova sul colle dei Cappuccini, all’interno del cinquecentesco bastione di San Paolo. Oggi del cimitero protestante rimangono due lapidi rettangolari in pietra, decorate con simboli e croci
– Bastione San Paolo: costruito nel ‘500, all’interno è presente una rete di sotterranei caratterizzati da grandi ambienti con elementi architettonici di grande interesse storico: casematte, corridoi d’ascolto, sfiatatoi, feritoie, troniere, posterule
– vecchio Faro: voluto nel 1860 da Papa Pio IX e di origine ottocentesca, sorge alla sommità del colle dei Cappuccini.. Dopo i due conflitti mondiali ed a causa dei terremoti e degli sfaldamenti del terreno il faro ha subito nel tempo parecchi danni e nel 1965 è stato costruito il nuovo faro, edificato a poche decine di metri
– Polveriera Castelfidardo: denominata Castelfidardo in memoria della battaglia risorgimentale di Castelfidardo, fu progettata dall’architetto Giuseppe Morando ed è stata costruita a supporto dell’insediamento militare della vicina Caserma Villarey. L’attuale destinazione è a spazio teatrale/polifunzionale
– Forte Cardeto: fu realizzato su iniziativa dei francesi nel 1799 che avevano strappato la città allo Stato della Chiesa. Si presenta piuttosto protetto dalla sua conformazione, dal momento che un lungo fossato ne mantiene nascosta gran parte delle scarpate. Era collegato con il bastione destro alla Cinta della terza linea ed era armato con 8 cannoni, non aveva una polveriera propria , perchè utilizzava la polveriera “Castelfidardo” situata poco distante, della capacità di circa 200.000 kg di polvere. Fu collegato al Campo Trincerato dopo l’Unità d’Italia, con la nuova cinta muraria, che si apriva nella porta Cavour, in corrispondenza dell’omonima piazza
– Forte dei Cappuccini: la sommità del colle dei Cappuccini fu trasformata in fortezza, sfruttando la preesistente cinta muraria cittadina del Cinquecento e fortificando i terrazzamenti posti tra il colle ed il centro abitato, per cui si ottenne un’efficace retroguardia rispetto al Cardeto
– ex Caserma Villarey: costruita tra il 1865 e il 1867, poteva ospitare oltre 1200 soldati. Ora sede della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università politecnica delle Marche
– Manufatto militare ottocentesco: piccolo deposito facente parte del complesso dei casermaggi (nato per ospitarei laboratori degli artificeri per la preparazione delle polveri), costruito a servizio della Caserma Villarey
Il Parco del Cardeto è uno dei luoghi più significativi della città. Un grande parco che, oltre a offrire relax e spazi per praticare sport o preparare pic-nic, consente una grande vista sulla costa e sulla città.
In questa guida ci sono anche diversi percorsi interessanti per scoprire il parco e le bellezze di Ancona.
Lo visito perché:
- È nel cuore della città
- È ricco di storia e natura
- Da qui si gode di un panorama mozzafiato
Aperto tutti i giorni con i seguenti orari:
dal 1 aprile al 31 ottobre: apertura ore 7:30 – chiusura ore 20:30
dal 1 novembre al 31 marzo: apertura 7:30 – chiusura ore 19:30
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