ARCO CLEMENTINO
Dalla città al porto: è qui che Luigi Vanvitelli impone l’aggiunta di un secondo arco, in continuità simbolica e dalla grande armonia con l’Arco di Traiano, facendo entrare Ancona nella modernità e conferendole la giusta lettura visiva, ancora attualissima, per chi arriva dal mare. Si tratta dell’ Arco Clementino (1738), dedicato a papa Clemente XII, vera e propria porta di accesso alla città dal porto, progettata sotto forma di arco di trionfo a un solo fornice, in pietra d’Istria.
La struttura presenta, due colonne doriche su piedistalli, sorreggenti la trabeazione a triglifi e metope intercalate da conchiglie di San Giacomo e con originali gocce tronco-coniche. La cornice è molto aggettante e sfalsata ai lati. Il movimento si riproduce sull’attico sotto la cui targa si inserisce, invenzione vanvitelliana, un festone fuoriuscente da un’asola della pietra che ritroviamo anche nel portale del Lazzaretto. Il fornice è a tutto sesto con protome leonina in chiave; nell’interno la volta a botte laterizia è trattata con i lacunari. Nelle nicchie dei piedritti dovevano, in origine, essere poste due statue.
Eretto nel 1738 con l’intento di nobilitare “l’accesso alla città e allo Stato Pontificio agli occhi dei mercanti stranieri appena sbarcati”, l’arco segna l’attacco del nuovo molo a quello antico di epoca traianea.
Lo visito perché:
- È completamente affacciato sul mare
- È uno dei simboli di Ancona
- Si trova nel cuore del porto antico
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